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Sperlonga è una cittadina del Lazio, affacciata sul mare, che conquista i visitatori con il suo centro storico caratteristico, fatto di vicoli stretti, case bianche e panorami mozzafiato. Ma oltre alla bellezza naturale e architettonica, Sperlonga custodisce una storia antica e affascinante, che si mescola con leggende e tradizioni popolari. Uno dei luoghi simbolo di questo legame tra passato e presente è la Corte del Monastero, un piccolo angolo del borgo dove un murale colorato racconta la storia dell’invasione dei pirati nel 1534.

Il murale, che copre una delle pareti della piazzetta, cattura immediatamente l’attenzione per la sua vivacità e per lo stile che ricorda un vecchio fumetto. Nonostante sia stato realizzato negli anni ’70, questa opera racchiude un racconto molto più antico, quello dell’assalto condotto da Khayr-ad-Din, meglio conosciuto come Barbarossa. L’opera rappresenta un’importante testimonianza visiva della storia della città, che, come molte altre località costiere italiane, ha dovuto fronteggiare la minaccia delle incursioni piratesche.

L’invasione del 1534: Un Momento Storico di Sperlonga

Correva l’anno 1534 quando, in una calda mattina d’estate, una flotta di navi pirata apparve all’orizzonte, portando con sé terrore e distruzione. Il temuto Barbarossa, un corsaro al servizio del sultano ottomano Solimano il Magnifico, aveva un obiettivo preciso: invadere l’Italia, depredarne i tesori più preziosi e, soprattutto, rapire una delle donne più belle e influenti dell’epoca, la principessa Giulia Gonzaga.

Giulia, nata a Modena nel 1513, era una figura di spicco della nobiltà italiana. Rimasta vedova del conte Vespasiano Colonna, si era trasferita nel castello di Fondi, non lontano da Sperlonga. La sua bellezza era leggendaria, tanto che lo stesso Solimano aveva ordinato al Barbarossa di catturarla e portarla alla sua corte.

Quando i pirati sbarcarono a Sperlonga, la città non era preparata a fronteggiare un attacco di tale portata. Le navi di Barbarossa arrivarono in massa, e in breve tempo le strade si riempirono di caos e devastazione. L’affresco nella Corte del Monastero raffigura queste scene con grande intensità: i pirati che distruggono case, saccheggiano chiese e prendono in ostaggio gli abitanti.

La Fuga della Principessa Giulia Gonzaga

Il murale prosegue raccontando un momento cruciale nella storia dell’invasione. Quando Barbarossa e i suoi uomini si trovarono a Sperlonga, il loro vero obiettivo non era solo il saccheggio, ma arrivare a Fondi per catturare la principessa Giulia. Sfruttando la paura degli abitanti, Barbarossa riuscì a convincere alcuni sperlongani a condurlo verso il castello della principessa, promettendo di risparmiare le loro famiglie e le loro case in cambio della collaborazione.

I disegni dell’affresco mostrano il viaggio dei pirati attraverso la campagna fino a Fondi, ma anche la fortunata fuga della principessa. Infatti, quando i pirati raggiunsero il castello, Giulia era già riuscita a scappare. Secondo la leggenda, fu avvisata dai suoi servitori di fiducia, che la condussero attraverso un passaggio segreto fuori dal castello, salvandola da un destino incerto.

Questa storia viene narrata in modo dettagliato e visivo nell’affresco: la principessa in fuga, i servitori che la aiutano, e i pirati che, pur avendo devastato la città, non riescono a catturare il loro premio più ambito. È una storia di coraggio e intelligenza, che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva di Sperlonga e nei cuori dei suoi abitanti.

Un Murale che Racconta la Storia

L’affresco, sebbene non antico, rappresenta un importante tributo a un evento storico che ha segnato la comunità locale. Dipinto negli anni ’70, questo murale non è solo un’opera d’arte pubblica, ma anche un ponte tra passato e presente, un richiamo visivo alla storia della città e al coraggio dei suoi abitanti.

Lo stile dell’opera, simile a quello dei fumetti, rende il racconto accessibile e coinvolgente, attirando l’attenzione di chiunque si trovi a passeggiare per la Corte del Monastero. I colori vivaci e le scene dinamiche, che si alternano tra battaglie, fughe e promesse tradite, donano vita a una vicenda altrimenti confinata alle pagine dei libri di storia.

Per i visitatori, fermarsi a osservare questo murale significa immergersi in un capitolo avvincente della storia di Sperlonga, in cui le vicende reali si mescolano con il fascino della leggenda. Ed è proprio questo che rende l’opera così speciale: la capacità di raccontare una storia secolare attraverso un linguaggio visivo moderno e immediato.

Un Tuffo nel Passato Durante la Tua Vacanza

Per chi desidera scoprire le meraviglie di Sperlonga, la Corte del Monastero e il suo murale rappresentano una tappa obbligata. Passeggiare tra i vicoli del centro storico, scoprire le antiche leggende e ammirare le opere d’arte che decorano le case bianche del borgo, permette di fare un viaggio indietro nel tempo, rivivendo un passato fatto di coraggio, bellezza e avventura.

La storia di Giulia Gonzaga, così ben rappresentata nel murale, è solo uno dei tanti segreti che Sperlonga ha da offrire. Oltre a questa affascinante vicenda, la città vanta numerosi punti di interesse, dalle antiche torri di avvistamento alle bellissime spiagge lambite da acque cristalline, passando per i numerosi ristoranti e locali dove assaporare la cucina tipica del Lazio.

Se stai pianificando una vacanza a Sperlonga, non perdere l’occasione di esplorare il suo centro storico e scoprire le storie nascoste tra le sue mura.

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